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IL MIO SOPRANNOME

Voglio definitivamente chiarire come mi è stato affibbiato.
Il soprannome di cui stiamo discutendo è quello di "CARESTIA".

A me non piace perché da l'idea di un personaggio torbido se si riferisce ad una persona. Implica anche quello di gretto e tirchio, anche se in generale viene attribuito alla mancanza di viveri. Comunque veniamo ai fatti. In gioventù eravamo tre amici, sempre insieme nel tempo libero oltre la scuola o il lavoro. Eravamo così affiatati che se uno faceva pipì scappava anche agli altri due. E insieme cominciammo a frequentare la "Casa Chiusa" da "Madama Cristina" a Siena. Ci andavamo con un auto del noleggiatore e la spesa la dovevamo dividere in tre. Non vi ho detto chi eravamo. Carlo Gonnelli, Claudio Capezzuoli ed il sottoscritto. Ebbene un giorno, in partenza per Siena, Carlo mi pregò di pagare per lui la quota. Naturalmente mi rifiutai, anche se lui mi accusava di essere più ricco di lui e quindi avrei dovuto contribuire secondo il censo. Bella scusa. A mio diniego mi accusò di essere una "CARESTIA" e così andò avanti. Tengo a precisare che non sono tirchio anche se molto attento nella spesa, ma mi piace, nei limiti, non farmi mancare nulla. Io la penso così.

P.S.: Carlo Gonnelli si chiamava "Ciocchio" e Claudio Capezzuoli "Il Caprino".