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DONORATICO INTORNO AL '60/'65

Avevo un barca ed un motore. Vi debbo descrivere il mezzo che attirava l'attenzioni di molti bagnanti ed il desiderio di qualche fanciulla ignara delle conseguenze. Avete presente un yotck o maxi-yotck, lunghi 200 metri, a cinque piani e con motori ultrapotenti. Ecco la mia barca era un pò più piccola, non 200 metri, ma due soltanto. Aveva un piano solo, proprio un pianterreno, ed in quanto, al motore, questo era orgogliosamente Amerricano,un " WEST - BAND" della potenza di ben mezzo cavallo. Però non aveva le gabine, ma due panchette trasversali,per accogliere i fortunati volontari al rischio.
Però le Signore, o meglio le Signorine, ne andavano pazze, si fa per dire, forse non proprio pazze, ma qualcuna "pungeva vezza" di provarla. Una di queste audaci fanciulle era un tipo che dava nell'occhio. Pastosa, non abbondante ma in carne, aveva circa 10 anni meno di me (io ero sui quaranta) e con una culo, che dico un culo? vorrei dire un monuumento. Talvolta si fa una similitudine, per questa parte anatomica femminile, con un mandolino. Questo era della famiglia dei contrabbassi.
Un giorno dice: "Qualche volta mi porti in barca con te ?". Con calma analizzai la frase. Se era per una semplice gita., avrebbe detto: "Mi porti in barca" e basta, non avrebbe aggiunto "con te".
Convinto di avere una preda facile, volli la conferma. Gli feci un programma dettagliato della "crociera", con un deciso allontanamento dalla spiaggia e dalla vista dei curiosi. Non molto al largo, ma quanto bastava per poter fare un bagno in libertà. Suggerii che sarebbe stato diverso ed interessante, fare il bagno nudi. Non disse nè sì, nè no.
Era fatta. Avevo un certa esperienza di fanciulle invaghite dal fatto di poter correre, nude,senza essere viste, magari in un bosco. Mi era capitato diverse volte. Oddio, queste non era proprio quella fanciulla che la parola intende dire. Era più dell'erba d'oggi e sapeva certamente come si fanno certe cosette. L'essenziale era farlo. A questo punto parte l'organizzazione. La mattina verso le dieci, metto la barca vicino alla battigia, attacco il motore ed attendo. Arriva e si appresta a salire su quella "motonave". E' fatta, penso.
Con la coda dell'occhio, noto un movimento che non mi piacque. Ebbi la sensazione in un attimo, che quello che stava per succedere mi avrebbe rotto le uova nel paniere. Si avvicina. "Vi faccio compagnia" e si appresta a salire a bordo. Ti venisse la "pipite" dissi tra me e me. Spiegazione. La pipite era uno dei peggiori anatemi, che i nostri vecchi potevano augurare. Si tratta del "mal della pietra", insomma calcoli renali, che non si riesce a smaltire. Non vi erano cure, a quei tempi, abbastanza efficaci e la conseguenza era dolorosissima ed ecco perché, si riteneva che, augurando tutto questo, era possibile causare dolori lancinanti ed anche peggio. Fatto sta che va tutto a monte. Ma figlio d'un cane, con tutto il rispetto per il cane, ma vuoi capire che la situazione veniva rovesciata in lodo irreparabile e irripetibile? Anche oggi se lo incontro, essendo un mio compaesano, faccio finta di niente, ma la pipite gliela auguro lo stesso.