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COMUNE DI POGGIBONSI
PROVINCIA DI SIENA
Originale deliberazione del Consiglio Comunale

L'anno duemiladue (2002), Il giorno venticinque (25) dei mese di luglio alle ore 18,00 in Poggibonsi e nella Sede Comunale, convocato nelle forme presente, si è riunito il Consiglio Comunale in I^ convocazione.

Presenti
LAPINI Remo - Presidente
RUGI Luca - Sindaco
COCCHERI Lucia
BERTI Nicola
D'AMATO Bianca
TARGI Tamara
FUCECCHI Walter
CUCINI Paolo
MICHELOTTI Roberto
ROSELLI Maria Carolina
GIORLI Annamaria
GAMBASSI SIMONE
BURRESI Riccardo

Assenti
SALVADORI Susanna
LUCII Claudio
BENCINI Silvano
STACCIOLI Bruno
PANTI SIMONA
CASUCCI Angelo
BORGIANNI Yuri
Zuddas Maria Maddalena

Presenti n° 13

Partecipa il Segretario Generale Dott.ssa Patrizia Nuzzi

Si dà atto che a norma dell'art. 46 - comma 3° - dello Statuto, partecipano ai lavori, senza diritto di voto, gli assessori: BRUNI Fabio e MARTINUCCI Franca.

Assume la presidenza il Presidente del Consiglio, Lapini Remo
Svolgono le funzioni di scrutatori i Sigg.:
TARGI Tamara - BERTI Nicola - Roselli Maria Carolina.

Il Presidente dichiara aperta la discussione sull'argomento in oggetto regolarmente iscritto all'ordine del giorno.

"Mi sembra dì non aver detto niente di diverso prima"

Parla il Presidente:
"Sempre per il Punto n.3 lettera B. La parola alla Consigliere Giorli."

Interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare "Casa delle Libertà" in data 21/05/2002 di richiesta notizie sulla intitolazione della Piazza Dario Frilli a Poggibonsi.

Parla il Consigliere Giorli:
"Dunque, questa è una interrogazione fatta qualche mese fa, scaturita dal fatto di alcuna Iatture di giornali d'epoca, anche perchè ci sia stata precedentemente una mozione da parte del nostro gruppo di intitolare una piazza, una via, un vicolo o quello che diavolo fosse alle Vittime dell'11 settembre, e per puro caso, leggendo questi giornali, vengo a scoprire che una nostra piazza è intitolata ad un terrorista, perchè uno che sta costruendo una bomba l'Associazione Partigiani d'Italia sezione di Poggibonsi lo definisce "il buon tombarolo" ha mandato una Lettera, che è stata pubblicata. Per cui chiedo come mai a suo tempo l'Amministrazione che credo che a quei tempi fosse di (parola non comprensibile) Sefili, abbia intitolato una piazza a questo ragazzo. La leggo:
"Nel secondo dopoguerra la piazza, che anticamente si chiamava si Piazza della Posta, mentre durante il regime fascista si chiamò Piazza 28 Ottobre, fu intitolata coma lo è attualmente a Dario Frilli. La Vedetta Senese del 16 febbraio del '21 scriveva: "Poggibonsi, 15. Circa le ore 14:00 una forte esplosione ha fatto sussultare le case vicine al laboratorio di trombai e stagnari Fratelli Frilli nella Via Provinciale Senese. Alla violenta esplosione che proveniva dal Laboratorio Frilli sono accorse alcune persone, le quali hanno trovato un gran fumo nell'officina, i vetri della finestre spezzati ed esanime per terra il giovane diciottenne Frilli Dario di Francesco che perdeva copiosamente sangue da varie ferite alla faccia ad una mano che aveva completamente asportata. Particolare doloroso per la stanza erano sparse le dita della mano sinistra dell'infelice giovane - a parte, il modo di scrivere di allora -”

Alla luce di questa lettura
CHIEDIAMO
- Se questa amministrazione sa chi era o che cosa aveva fatto Dario Frilli.
- Se l'Amministrazione sapeva in che modo era morto all'età di diciotto anni.
- Se già giusto il presupposto che i trombai e gli stagnari non usino materiali esplodenti, e che quindi sembra lecito pausare che il Frilli stesse preparando un ordigno (a questo mi ha già risposto l'Associazione dei Partigiani che ha detto che lo stava preparando).
- Se l'Amministrazione non condanna, come noi, chi usa gli ordigni per pronunciare le proprie idee. Chiaramente non c'è una giustificazione morale al terrorismo e nemmeno un colore, cioè dovrebbe essere tutta una comunione d'intenti contro il terrorismo.
- Se l'Amministrazione non voglia ripensare dì intitolare la suddetta piazza ad altri un pò più meritevoli dei Signor Dario Frilli.
Questo discorso non è che io voglio creare nessun disagio o danno ai residenti di questa piazza, assolutamente, era solamente per evidenziare il fatto che si è intitolata una piazza forse ad un cittadino non proprio benemerito di questa intitolazione.
- Che se anche fosse confuso con un suo omonimo e parente che durante l'occupazione tedesca stranamente si salvò, non ci sarebbe da fare una bella figura, perchè pare che i tedeschi chiesero chi fosse Dario Frilli, e mentre fucilarono 19 partigiani, lui non fu toccato."

Parla il Sindaco Lapini
"La parola al Sindaco."

Parla il Sindaco:
"Sì, dunque, questa interrogazione devo dire che la questione me la sono posta nell'occasione dell'interrogazione. In ogni caso diciamo che fu intitolata la Piazza a Dario Frilli nei settembre del 1944 dalla prima amministrazione comunale di Poggibonsi dopo la liberazione, di cui facevano parte tutte le forse politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, e diciamo come atto simbolico a settembre del '44 furono cambiati alcuni, intitolando scuole e piazze, che avevano la chiara impronta fascista, evidentemente a personaggi che non avevano niente a che fare con la politica in generale, o che comunque avevano una storia ben diversa. Con quella stessa delibera si cambia addirittura, forse anche esagerando un po', voglio dire per certi aspetti, il nome di quella che era diciamo il ginnasio di allora che si chiamava D'Annunzio e viene cambiato in Dante Alighieri nel '44; la scuola di Staggia, che si chiamava anch'essa 28 ottobre, presidenza appunto Corrado Bernabei, la Piazza nuova che era Piazza Fratelli Ferruzzi, che erano diciamo persone di Poggibonsi (parola non comprensibile) fasciste, che appunto è l'attuale Piazza Matteotti e Piazza Dario Frilli. Dario Frilli era uno di diciotto armi che appunto, io ho cercato di ricostruire anche questa cosa, onestamente purtroppo diciamo non ho potuto dedicare il tempo necessario anche a soddisfare le più intime curiosità, però per quel poco che ho capito recuperando una delibera del '44 si fa riferimento, appunto, ad un incidente che fa ritornare il ragionamento, sicuramente Dario Frilli stava preparando dalle bombe, bisogna però a questo punto inquadrare diciamo la vicenda in quella che era la storia di allora, le vicende di allora. Le vicende di allora erano che nel '20 erano cominciate le risse, Siena fu una Provincia che già dalla seconda metà dell'anno 1920 fu messa a ferro e fuoco dalle squadra fasciste che operavano nell'indifferenza e spesso con il sostegno delle guardie regie e dei carabinieri, perchè questa è storia acclarata. C'era già stato 1'assalto a cannonate della Camera del Lavoro di Siena dove era morto un operaio per l'aggressione proprio delle camice nere, e quindi evidentemente in un clima di questo tipo si organizzarono un pò in tutta Italia quelli che erano chiamati "gli arditi del popolo", e cioè spesso erano personaggi così, per curiosità, che provenivano da quello che poi è stato definito diciamo "l'arditismo di Sinistra" spesso e volontari anch'essi negli arditi durante la Prima Guerra Mondiale che magari la cui reazione era stata, diciamo, contraria ed opposta a quella di chi poi nell'ambito degli arditi poi si era schierato con il movimento fascista. E organizzarono, appunto, sostanzialmente una risposta militare a quelle che erano le aggressioni fasciste, tant'è che furono episodi, diciamo, in cui gli arditi sostanzialmente in generale soccombettero perchè purtroppo il fatto che le forze antifasciste non fossero unite e non seppero, diciamo, in primo luogo costruire l'unita politica, e poi forse anche necessariamente quella militare per combattere, voglio dire, quelle che erano le aggressioni dello squadrismo fascista, che nel corso del 1920 provocò quasi 2000 morti in tutta Italia, va bene? Lo squadrismo fascista nel corso del 1920, tra l'altro il '20 che non fu nemmeno, come dire, l'acme dello squadrismo fascista che raggiunse, diciamo, la massima violenza ed intensità nel corso dell'anno 1921. Quindi, in un quadro di questo genere, evidentemente, si stavano organizzando non azioni di terrorismo indiscriminato, ma azioni diciamo, l'esmpio più clamoroso e più riuscito fu quello di Parma dove diciamo operai e contadini si armarono e respinsero diciamo l'aggressione delle squadre di Italo Balbo, da tutta diciamo la Padania di allora, la bassa Emiliana, conversero su Parma per dare appunto le famose lezioni a pistolettate, legnate, olio di ricino e quant'altro nei confronti degli attivisti del Partito Socialista, delle Camere del Lavoro, dei cooperatori, dei sindacalisti bianchi e quant'altro. Quindi, in un quadro di questo genere è evidente che, voglio dire, io, come credo chiunque di noi, pensa oggi che la non violenza diciamo e il rispetto della legalità sia un valore prioritario. Con questo criterio, considerando un terrorista Dario Frilli dovrei considerare dei terroristi anche i partigiani, e questo non lo posso consentire evidentemente. Dario Frilli stava armandosi per organizzare l'autodifesa dall'aggressione di massa, che stava subendo tanta gente, soprattutto diciamo il movimento operaio e contadino in Provincia di Siena. Questo è un fatto storico e la cosa grave è che lo Stato voglio dire nei carabinieri e nelle guardie regie di allora, sosteneva e nel migliore dei casi, diciamo, come dire girava la testa dall'altra parte, tnat'è che la famosa vicenda di Sarzana in cui il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Sarzana rimane un caso unico che raro, in cui addirittura reagì con una durezza inaudita nei confronti dei fascisti, perché giustamente a chi in un sistema che con tutte le imperfezioni, voglio dire, ma che nel dopoguerra prevedeva la libertà di associazioni politiche e sindacali, elezioni democratiche ancorché limitate solo diciamo ai maschi adulti voglio dire e quant'altro, era un'istituzione democratica molto probabilmente i carabinieri e la polizia a chi va in giro ad assalire le sedi dei partiti altrui o ad aggredire le persone, sicuramente o si arrestano o se non si fannp arrestare all'occorrenza si pigliano anche a fucilate. E così fece il comandante della compagnia dei Carabinieri di Sarzana, tant'è che è rimasto un episodio, come dire, particolare, una eccezione che confermava una regola generale, perchè la scelta diciamo dei gruppi dirigenti nazionali, monarchici, militari e grande potere economico, ritenne che il Fascismo era diciamo come dire la soluzione di una serie di problemi. Questo è quanto, per cui, ecco lo quello che chiederei, poi si può pensare in modo diverso, però credo che queste cose qui vanno contestualizzate nella loro vicenda storica, che non si possono diciamo astrarre, voglio dire, perchè allora se poi si sceglie diciamo come dire una non violenza in termini diciamo ghandiani allora a questo punto siamo contro l'esercizio di qualsiasi tipo di forza, anche quella pubblica, anche quella legale voglio dire, no? Ma lì ormai la legalità non esisteva più evidentemente in quella fase lì. Questo è un fatto che poi non lo so, se si riscriverà la storia e si dirà che era tutto all'incontrario allora questo può essere, però sono dati di fatto difficilmente controvertibili, poi uno può ricondurre analisi distinte. Io però, detto questo, quindi non vedo la necessità francamente, io avrei evitato di avviare una discussione su questi temi, (parola non comprensibile) il Consiglio Comunale, figuriamoci se avevo voglia di intervenire su queste vicende sulla stampa, mi sembra francamente un po' ridondante. Però ecco, nell'occasione la risposta è circostanziata che fa riferimento diciamo ad un fatto che va contestualizzato con quello che succedeva allora, e che oggi sicuramente sarebbe fuori discussione il giudizio da dare a vicende di questo genere. Anzi, secondo me, è fuori discussione da dare a vicende anche parecchio meno gravi, perchè un bischero, COME IO ritengo che sia, come quello che ha detto si viene a Firenze per fare azioni di conflitto, io credo che sia un personaggio assolutamente pericoloso da condannare, Cesarin il capo, da isolare politicamente, culturalmente, e se così si comporta anche da reprimere secondo le leggi ed i regolamenti che ci sono in Italia. Questo in un contesto completamente diverso. E' chiaro che se si va nei primi del '21 e nel '21 la situazione è diversa perchè le minacce, il terrore, le aggressioni sono (parola non comprensibile}. Una cosa volevo dire per finire è che c'è una omissione che io devo far notare, e mi immagino sia dovuta, non lo so che cosa è dovuta, però a Montemaggio non furono i tedeschi ad uccidere..."

Parla il Consigliere Giorli:
"Fascisti."

Parla il Sindaco:
"No, qui c'è scritto tedeschi. Non vorrei che, cioè non lo so ecco nel contesto è ancora più (parola non comprensibile) la faccenda no? Perchè, voglio dire, in realtà furono i fascisti locali, va bene? che determinarono le condizioni e che ammazzarono venti partigiani della Valdelsa."

Parla il Consigliere Giorli:
"Posso rispondere?"

Parla il Presidente Lapini:
"Giorli."

Parla il Consigliere Giorli:
"Allora, prima di tutto la condanna contro il Fascismo è unanime, questo è fuori discussione. C'è quella svista lì che ho scritto tedeschi ed invece era un camion dei fascisti che li caricò e lo so perfettamente, questa è una omissione da parte mia.
Il discorso di qualificare questo ragazzotto che a quei tempi oltretutto portavano ì "calzoni corti etc, etc, come quasi un partigiano in un periodo in cui diciamo c'era stato il Congresso di Livorno nel gennaio, nel febbraio questo non lo so nemmeno la famiglia era socialista ovviamente etc, non so nemmeno come si era schierato etc, etc, che fosse un simbolo contro il Fascismo un ragazzino, che oltretutto non aveva nemmeno, credo, ritengo a quei tempi lì una carica politica, ovviamente mi è sembrato un discorso non esagerato. Oltretutto si legge dai giornali, da "La Martinella" che fu fatto proprio un funerale quasi enorme diciamo per Poggibonsi: furono chiusi tutti i negozi, si chiusero tutte le attività. Come, perchè un ragazzo stava costruendo una bomba e c'era morto mentre la costruiva? Io questo non l'ho capita, io non posso considerare alla stregua dì un partigiano che agiva durante una guerra, un conflitto etc, il Fascismo si era già fermato ma non a livelli e non eravamo certo in guerra, quindi intitolare una piazza ad un ragazzino dai pantaloni corti che faceva lo stagnino e doveva fare lo stagnino, che costruiva una bomba per tirarla, giusto o sbagliato che sia, non si reagisce a quei tempi a quel modo, e non mi si venga a dire di quello che succedeva negli altri posti, l'interrogazione è su Poggibonsi, credo di conoscerla anch'io la storia, Sindaco, non importa che mi rammenti quello che ha fatto il Fascismo in Italia che condanno a priori io come cittadina, però condanno anche azioni di questo tipo, assolutamente perchè non mi sembra estremamente giusto che ad un ragazzino che stava facendo una bomba gli venga intitolata una piazza. Se poi a voi sembra giusto."

Parla il Presidente Lapini:
"Bene, passiamo al Punto 3... scusate, scusate, no scusate il Regolamento prevede, ora io ve lo ripeto, che nelle interrogazioni ed interpellanze si pone il problema, si formula l'interpellanza, il Sindaco risponde e l'altro Consigliere dovrebbe dichiarare se è favorevole o contrario, cioè se è soddisfatto o insoddisfatta, scusate il bisticcio."

Parla il Consigliere Giorli.
"Io non sono soddisfatta assolutamente."

Parla il Presidente Lapini:
"Però è chiaro che poi se si rientra nei termini della cosa poi all'atto viene la voglia di rispondere, ed è una storia che non finirebbe più» Allora, bisogna cambiare molto probabilmente in mozione e allora tutti ci si può_entrare nel merito.