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LA FATTORIA

Fino alla fine della guerra le fattorie erano numerose ed anche di una certa importanza. Cosa era la Fattoria? Il cervello nevralgico di una azienda agricola, con compiti direzionali, amministrativi, consultivi, con indirizzi capillari per la conoscenza delle nuove culture emergenti.
I capi di questo complesso erano in diversi e compiti specifici. Analizziamoli. In primo piano era il FATTORE che normalmente era un un diplomato in scienze agrarie, ma potevano svolgere la stessa attività elementi che avevano frequentato lo stesso ambiente, con un’esperienza di notevole portata, anche senza diploma o quant'altro. Dirigeva il reparto Amministrativo, ma soprattutto ed inevitabilmente, teneva contatti con altri colleghi, frequentava mercati e fiere, per essere informato sull'andamento del mercato, concludere acquisti e vendite di prodotti e di bestiame. Vi erano Fiere importanti, come per esempio quelle della Fontaccia, che durava addirittura sette giorni, convogliando operatori e mediatori dal versante Padano, da quello Fiorentino e naturalmente da quello Senese. In questi periodi mancanza del Fattore, faceva le funzioni il SOTTOFATTORE. Doveva tenere contatti con i coloni, visitarli spesso a loro insaputa, per verificare che le istruzioni erano state applicate.
Per la bisogna esponeva di cavallo, con calessino, mezzo idoneo a percorrere strade accidentate e sconnesse.
Ma la persona più importante della fattoria era il TERZOMO infatti era proprio il terzo uomo in graduatoria). Veniva scelto fra persone di mezza età, già da tempo al servizio ne11’ambiente. Conosceva tutto il movimento che si svolgeva nel complesso. Doveva occuparsi della cantina, del granaio, del frantoio, dei magazzini, della stalla per i cavalli, del deposito dei calessi e delle baracchine(calessini più leggeri, per strade normali e con ruote ricoperte di gomma dura). Occorreva controllare anche la limonaia, si, perché i limoni si producevano autonomamente per l'uso proprio o dei proprietari. Qualsiasi cosa occorresse, il Terzomo sapeva dove trovarla e come usarla. Insomma il vero "deux ex macchina" di tutto quanto, la persona più importante ma non la più pagata.
Veniamo alla FATTORESSA. Persona attivissima, supportata da un paio di ragazzette. Si doveva pensare alla pulizia della casa; al vitto; per i residenti, doveva curare il pollaio e la colombala, quest’ultime per avere a portata di mano quanto occorresse per un arrosto urgente.. Insomma il lavoro non gli mancava.. A ben pensare si viveva in una famiglia "anomala" composta di tutti dipendenti a qualsiasi titolo e quindi ospiti. Non vi dovevano essere contrasti o battibecchi, come può avvenire in una famiglia qualsiasi. Tutti dipendevano dal Fattore che a sua volta dipendeva dal Padrone. Oggi, forse, non sarebbe pensabile una simile comunità.
Nel finale mi piace ricordare un vecchio adagio, che recitava: UN BUON FATTORE E’ QUELLO CHE FA BENE GLI INTERESSI DEL PADRONE E DEI SUOI. Le malelingue invertirebbero i soggetti.