Bruno Macchi

 

A questo punto dobbiamo fare un grosso passo indietro. Veniamo a Poggibonsi, in Piazzola n° 3 (Piazza Savonarola) il 14 settembre del 1928. Da Brunetta Poggetti e Amedeo Giuntini, nasce Giovanni, secondo figlio maschio dopo Pietro. Amedeo detto il Coda (tutti i Poggibonsesi avevano un soprannome, così era piu facile trovare chi si cercava). Faceva il falegname in piazza dei Fossi (Piazza Mazzini) non lontano da una bettola, situata in quella zona. II lavoro nobilita 1'uomo, ma ci vuole anche il carburante. E Amedeo lo apprezzava molto. Aveva studiato musica da giovane dilettante, suonava il violino ed era molto richiesto, specie nelle feste campestri, ma anche in piccoli complessi. Suonava spesso insieme ad Alcide (non quello del ristorante) valido con la chitarra, il Fabbrino con il clarino ed il Cionini con il sassofono. Amedeo era buontempone ed e pensabile che Giovanni abbia preso molto dal babbo. Trascuriamo Pinfanzia di Giovanni, che spesso andava a rompergli le scatole, giocando con i coetanei in piazza dei Fossi. Piu avanti Amedeo cerco di insegnarli il mestiere di falegname e qualcosa deve avere appreso, perchè durante la sua vita era capace di fare l'idraulico, il meccanico, il giardiniere e quant' altro, anche se erano tutte frottole a sommo studio. Arriva il periodo della guerra, con i conseguenti bombardamenti e la famiglia Giuntini e costretta, come tutti gli abitanti di Poggibonsi, a sfollare nelle campagne vicine. I Giuntini trovano ricovero in una stanza della villa di Lecchi e vi rimarranno per molti anni, stante il fatto che la loro casa andò completamente distrutta dalle incursioni aeree. Veniamo al 1944 ed il nostro Giovanni ha appena 16 anni, ancora i calzoni corti, come usava allora, ma evidentemente, come intraprendenza li aveva gia lunghissimi. A Poggibonsi arrivano i